È l’immagine più diffusa e più amata della Madonna della Libera, quella che compare nelle manifestazioni relative al culto e ai festeggiamenti in suo onore. Nella devozione popolare è diventata addirittura più importante dell’antico affresco.
La tradizione vuole che sia stata donata dai frati Celestini della Badia Morronese.
Certamente fu consacrata nel 1741 e trasportata con solenne processione dalla Chiesetta della Madonna della Neve nella Chiesa della Madonna della Libera, che all’epoca era situata al centro dell’attuale piazza antistante il Santuario ed era di dimensioni ridotte avendo solo cinque altari.
Il volto della statua, come quello dell’affresco, è del tipo ideale, ha lo sguardo implorante rivolto al cielo e le mani tese nell’invocazione.
I lunghi riccioli inanellati di capelli veri, donati dalle ragazze di Pratola negli anni sessanta, hanno sostituito la parrucca originale deteriorata.
L’antico manto, opera di Barbara Micarelli, riccamente ricamato, è stato recentemente sostituito da uno nuovo, dono di un benefattore pratolano.
Nel 1978 e poi nel 1983, con atti di vero vandalismo, alla statua vennero strappati i pregevoli oggetti aurei che la adornavano, disperdendo così l’apparato decorativo tradizionale. Fu un vero spettacolo vedere il popolo pratolano accorrere al Santuario, nel corso di vari giorni, per offrire alla Madonna non solo i propri ori, ma soprattutto i propri cuori e il proprio affetto.