Il Cristo, attorniato dagli Apostoli, solleva un pane con la mano sinistra e con l’altra mano lo benedice. Il volto è rischiarato dall’aureola mentre una fonte di luce laterale illumina la candida tovaglia della mensa, sulla quale risalta il solo calice d’argento e il profilo dell’apostolo inginocchiato in primo piano.
Ferdinando Palmerio, molto attivo e noto nella provincia teatina, affermato ritrattista, è poco documentato in territorio aquilano. Formato alla scuola del pittore neoclassico conterraneo Nicola Ranieri, rivela nelle due opere presenti nel Santuario, questa e la Santissima Trinità, un’influenza della dominante cultura accademica napoletana.
Il restauro conservativo, curato dalla Sovrintendenza B.A.A.AS (1998), ha restituito lucentezza ai colori ed in particolare ha evidenziato il paesaggio campestre oltre la finestra alle spalle di Gesù.