Nella seduta del 17 agosto 1851, a firma di Padre Mariano Presutti e di altri 67 congregati, la Confraternita si impegna con 70 ducati annui, per 10 anni, a concorrere alla realizzazione del Santuario. In cambio, ottiene il diritto al patronato su una delle cappelle che andranno a formarsi nelle navate laterali di detta chiesa.
Anche nel 1898, da settembre a novembre, Raffaele Pagoni contribuisce ad abbellire la cappella con lavori di doratura. Nel 1899 è Cesaare Spennazzo che contribuisce con dettagli marmorei. In seguito, il sulmonese Vincenzo Di Renzo, pone due stipi di marmo di Carrara, in uno dei quali si custodisce l’antica statua lignea del Cristo Risorto.