L’appuntamento, sabato 6 giugno 2015, era all’inizio della strada per Roccacasale. Il motivo: quello di salire all’eremo del Beato Mariano, un frate francescano della fine del 1700, originario della cittadina peligna, ma vissuto per più di 50 anni nel Convento di Bellegra, a sud di Roma, nell’umile servizio di portinaio. Servizio che ha saputo svolgere con pazienza, carità, ma soprattutto sapienza per i tanti che si rivolgevano a lui in cerca di qualcosa da mangiare per il corpo, e assetati di una parola di fede.
Accompagnati dai loro catechisti, si sono ritrovati più di 20 giovani. La salita è stata ritmata dalle stazioni della Via Crucis, che metteva in luce l’amore gratuito, sconfinato, concreto, incondizionato, smisurato, testimoniato da Cristo con la sua morte in croce per noi, e ora a nostra disposizione mediante il dono dello Spirito Santo. E servivano, le stazioni della Via Crucis, anche per far rifiatare quelli che non avevano una forma atletica perfetta. La giornata infatti si è caratterizzata per una temperatura estiva. Benedetto il SUV che ha raccolto coloro che altrimenti si sarebbero persi nella salita!
Il pranzo al sacco, consumato velocemente dai ragazzi, e poi l’immancabile pallone che ha calamitato l’attenzione e le energie di quasi tutti. Prima della discesa, alla luce dell’esperienza del Beato Mariano, una domanda per tutti: “A quale vocazione Dio mi sta chiamando?”. La risposta è nel colloquio con Dio, di cui il Beato è stato maestro, lui che non aveva nessuna istruzione, ma che aveva cercato Dio e la sua sapienza.
Piero ha dato appuntamento, durante l’estate, ai ragazzi per altre uscite. Ci vediamo, allora!



