La comunità parrocchiale saluta il Vescovo prima della sua partenza per Ancona

Pubblicato giorno 12 settembre 2017 - Vita della Comunità

Con una sentita celebrazione eucaristica, domenica 10 settembre 2017 la comunità cristiana di Pratola Peligna ha voluto ringraziare Mons. Angelo Spina per i suoi 10 anni di apostolato in questa diocesi e lo ha salutato prima della sua partenza per Ancona, di cui è stato nominato Arcivescovo.

Il Vescovo Mons. Spina durante l'omelia

Il Vescovo Mons. Spina durante l’omelia

Prima del termine della celebrazione, P. Renato ha ricordato le numerose volte che il Vescovo è passato tra noi nel corso di questi 10 anni e lo ha ringraziato per il dono della parola, della vicinanza e della disponibilità che ha sempre dimostrato.

Come piccolo ricordo, gli è stato consegnato un quadro dell’immagine della Madonna della Libera. “Lo terrò con me, ha affermato il Vescovo, perché la Vergine mi aiuti nel mio nuovo impegno apostolico”.

Altro momento dell'omelia

Altro momento dell’omelia

Mons. Angelo Spina saluterà l’intera diocesi domenica 24 settembre e si insedierà nella nuova diocesi di Ancona-Osimo domenica 1° ottobre.

 Riportiamo di seguito un’ ampia sintesi dell’omelia tenuta durante la celebrazione eucaristica.

Cari fratelli, ogni volta che celebriamo l’eucarestia, chiediamo perdono a Dio perché siamo peccatori, perché spezziamo l’amicizia con lui, e poi con i nostri fratelli e poi dentro siamo frantumati: non ritroviamo l’unità; ma la Santa messa ha un punto importante che è fatto di ascolto e questo ascolto è rivolto a Dio che parla al più piccolo e il più anziano, a chi è colto a chi è semplice perché la parola di Dio è come i raggi del sole: arrivano tutti e ognuno può prendere la luce e il calore.

Preghiera eucaristica

Preghiera eucaristica

Cosa ha detto a noi questa domenica il Signore?

La prima lettura ci ha detto che bisogna essere sentinelle. Chi è la sentinella? È la persona che sta sveglia, che ha una responsabilità su tutti quanti gli altri perché, se dorme, il nemico arriva e distrugge, ma se la sentinella, vedendo il nemico, dà l’allarme, allora tutti sono pronti a difendersi.

Il Vescovo mostra l'immagine della Madonna che gli è stata appena donata

Il Vescovo mostra l’immagine della Madonna che gli è stata appena donata

Di chi dobbiamo essere sentinelle? Innanzitutto sentinelle della nostra vita: stai attento perché viene il nemico a rubare il dono più grande che è la pace; stai attento che questo nemico entra a casa tua e non te ne accorgi perché entra sotto la porta, entra come vento dagli spifferi delle finestre, entra dal tetto e disfa la famiglia, rovina il matrimonio. Che cosa mette dentro di noi la gelosia, l’invidia, il rancore? Poi questi sentimenti cominciano a bollire e diventano aggressività, rabbia, odio, e quando è avvenuto questo, che cos’è la nostra vita?

Mons. Angelo risponde alle parole di Padre Renato

Mons. Angelo risponde alle parole di Padre Renato

La seconda lettura ha detto che noi dobbiamo applicare la carità: l’amore non fa male a nessuno l’amore non si volge contro gli altri a far male. Gesù Cristo per amare, ha offeso se stesso, si è messo in croce e non ha fatto male a nessuno ma a tutti ha dato la salvezza. E allora tutti ci dobbiamo chiedere: ma noi siamo una comunità cristiana? Noi dovremmo vigilare, dovremmo vivere la carità, dovremmo vivere l’amore. Ma come sono i rapporti e le relazioni tra di noi? Come siamo con i figli, come siamo con i fratelli? Allora ci rendiamo conto che siamo tutti feriti dentro: vorremmo fare il bene però a volte non ci riusciamo perché veniamo tentati a fare il male. Dio ci dice che nella comunità ci deve essere la correzione fraterna. Pensate: che cosa significa correzione fraterna: non è minacciare di andarsene di casa perché l’altro non è stato gentile con noi. La correzione fraterna non è puntare il dito e giudicare, ma significa aiutare l’altro capire che sta su una strada sbagliata.

Al termine della celebrazione, foto ricordo

Al termine della celebrazione, foto ricordo

La correzione fraterna non si rivolge contro qualcuno ma si rivolge a favore di qualcuno. È come quando voi genitori avete un figlio che si comporta male: voi lo dovete portare sulla strada della vita. E allora cosa fate? Non lo mandate fuori di casa, ma lo aiutate da dentro a capire la strada che deve riprendere e ritornare. Molte volte questo non si è capaci a farlo e stiamo parlando di marito e moglie, genitori figli, fratello e fratello, fratello sorella, vicini di casa, ambiente di lavoro. Per questo le cose vanno male: non stiamo in pace con gli altri.

Gesù dice che se con un fratello proprio non si riesce parlare, comunicare, bisogna cercare dei mediatori. Io ho una domanda: quando siete litigati, risentiti, pregate? Molti dicono:  “Vado dall’avvocato”. Ma voi pregate? Dio cambia la storia e ci dice una parola di vita. L’amore di Gesù Cristo non fa male a nessuno.

Il Vescovo mostra il quadro che gli è stato regalato, attorniato dai concelebranti e dai ministranti

Il Vescovo mostra il quadro che gli è stato regalato, attorniato dai concelebranti e dai ministranti