Novena dell’Immacolata 2018 – IV sera

Pubblicato giorno 3 dicembre 2018 - Vita della Comunità

Domenica 2 dicembre 2018 l’ACR ha animato la celebrazione della Novena della Immacolata.

Ha presieduto la celebrazione Padre Peter. I testi che sono stati presentati sono i seguenti:

Dal libro de profeta Isaia
Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete al petto della sua gloria.

Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.

Dal Vangelo secondo Luca
I
n quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Presentazione dell’iconografia

Giovanni Antonio Boltraffio_Madonna lactans

Le prime rappresentazioni iconografiche ufficiali della “Madonna del Latte” si ritrovano nell’Egitto ormai cristianizzato del VI o VII secolo dopo Cristo. Essa è ritratta a seno nudo mentre allatta Gesù Bambino o in procinto di farlo. Da qui si diffuse poi, nei secoli seguenti, anche in Occidente.  Tale tipologia di Madonna del Latte divenne molto popolare nella scuola pittorica toscana e nel  Nord Europa a partire dal Trecento.

Nell’Europa occidentale con il culto si diffuse inoltre l’uso di custodire nelle chiese come reliquie ampolle contenenti il latte della Madonna (il Sacro Latte), cui si attribuivano gli effetti miracolosi di restituire il latte alle puerpere che lo avessero perso.

Il dipinto che presentiamo è attribuito a un discepolo di Leonardo da Vinci, forse Giovanni Antonio Boltraffio, e custodita nel museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Un dialogo universale e intimo, nel contempo: quello di una Madre, la Madre per eccellenza, che colma di tenerezza e di amore il suo Piccolo, il Figlio dell’Uomo, richiamandoci alla mente il dolcissimo legame che li unisce, oltre il tempo e oltre lo spazio. Dipinto bellissimo, impreziosito da colori limpidi e da una scena profondamente umana pur nella sua sacralità.

Padre Renato, nella omelia, ha evidenziato la beatitudine di coloro che ascoltano e fanno la volontà di Dio, in confronto alla beatitudine di aver generato fisicamente Gesù. E ha ricordato un episodio di cui è stato spettatore, quando ha visitato le nostre missioni nelle isole dell’Oceania: durante la celebrazione del matrimonio, la sposa allatta uno dei suoi figli. Premura materna che si ripete, a immagine di quella mariana!