Novena dell’Immacolata 2018 – VI sera

Pubblicato giorno 5 dicembre 2018 - Vita della Comunità

Il gruppo dei Laici maristi ha animato, martedì 4 dicembre 2018,  questa sera della Novena in preparazione della festa dell’8 dicembre. Il tema della sera era “la Madonna della umiltà – la madre della gente”.

I testi per ka meditazione sono i seguenti:

Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Filippesi

Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami: Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio Padre.

Dal Vangelo secondo Luca

Allora Maria disse:
L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta il Dio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia
come aveva promesso ai nostri Padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.

Presentazione dell’iconografia

Madonna umiltà_GdF

L’iconografia della Madonna dell’Umiltà mostra la Vergine seduta in terra col Bambino. All’inizio tali scelte iconografiche erano legate al ruolo della Chiesa (simboleggiata dalla Vergine), che gli ordini mendicanti volevano umile e al livello della gente. L’icona che presentiamo è un dipinto a tempera su tavola di Gentile da Fabriano, databile al 1420-1423 circa e conservata nel Museo nazionale di San Matteo a Pisa. Maria è raffigurata in adorazione del figlio che tiene sulle ginocchia, su un preziosissimo drappo dorato, finemente decorato. È disposta quasi di profilo ed emana una maggiore intimità e un più forte raccoglimento nel gruppo sacro. Il Bambino sembra quasi sorridere alla madre ed ha un gesto fanciullesco di afferrarle l’orlo dorato del vestito mentre sgambetta. Lungo il bordo del manto della Vergine corre l’iscrizione “AVE MATER DIGNA DEI”. Così la Madonna insegna anche a noi qual è la vera umiltà: è la verità del proprio destino accolto e amato come disegno del Padre.

Nella omelia che è seguita. padre Renato ha evidenziato, a partire dalla raffigurazione, che Maria siede molto semplicemente su di un cuscino, e non sopra un trono, come le spetterebbe per  la sua dignità di Madre del Salvatore. E questo atteggiamento umile, che in definitiva è la continua disponibilità a fare la volontà di Dio, è stato quello che l’ha portata a vedere in lei tante cose meravigliose operate da Dio. E la stessa umiltà vediamo nella vita del Figlio suo: lo svuotamento della propria volontà, per fare posto alla volontà del Padre. Grazie a questa umiltà, è venuta a noi la salvezza. Anche nella storia e nella spiritualità marista c’è un richiamo forte a questo atteggiamento di umiltà: quando Padre Colin, il fondatore dei Maristi, invita ad essere “sconosciuti e nascosti” per poter fare grandi cose con Dio.