Quarta sera della Novena

Pubblicato giorno 30 aprile 2017 - Vita della Comunità

Questo 30 aprile 2017 ha visto la presenza della comunità parrocchiale di Popoli. per impegni urgenti, non era presente il parroco, Don Luigi. E’ venuto invece il diacono Lorenzo Conti. Ha accompagnato e animato i canti il coro della parrocchia, diretto da Don Eugenio Zuech.

Il tema della serata era: “MARIA VERGINE, SALUTE DEGLI INFERMI”. Riportiamo di seguito la omelia che don Lorenzo ha tenuto in questa occasione.

Il diacono Lorenzo durane la sua omelia

Il diacono Lorenzo durante la sua omelia

Questa sera vivremo insieme questo momento di preghiera e di adorazione facendo riferimento ad un titolo particolare con il quale spesso invochiamo la Santa Vergine: Maria salute degli infermi.

Ma prima di concentrarci su questo titolo vorrei invitarvi a fare qualche passo indietro nel tempo prendendo in considerazione qualcosa che si collega molto bene alla breve riflessione che sto per condividere con voi, il Mistero della Pasqua, che abbiamo celebrato pochi giorni fa e che continuiamo a celebrare in questo tempo camminando insieme verso il giorno di Pentecoste.

In adorazione davanti al Santissimo

In adorazione davanti al Santissimo

Tutto questo perché Maria e il mistero pasquale, che è Cristo stesso, sono in stretta relazione tra loro. Senza Dio, senza Gesù, la persona di Maria non avrebbe alcun senso e questo vale per ognuno di noi. La Vergine Santissima ha vissuto tutta la sua esistenza con un unico desiderio, dal momento del suo concepimento, fino all’ultimo suo respiro e nella vita eterna e cioè quello di vivere in piena comunione con Dio. Di conseguenza ha rinunciato a tutto accogliendo il Verbo eterno nel suo grembo per vivere ogni cosa in Lui.

I punti fondamentali delle celebrazioni pasquali che abbiamo da poco vissuto sono la morte e resurrezione di Gesù ma prima di passare attraverso queste realtà Gesù si è fatto carico di tutti i nostri peccati, delle nostre sofferenze e in maniera particolare, questione che ci interessa questa sera, Gesù di è fatto carico di tutte le nostre infermità fisiche e spirituali.

Che cosa ha a che fare Maria con tutto questo? Avendo vissuto in comunione con suo Figlio ogni momento della sua vita terrena, anche Lei ha partecipato alle sue sofferenze e come creatura di Dio, secondo le sue capacità, si è fatta carico anche Lei dei nostri dolori e tutto questo perché l’Amore non ha altro significato se non quello di donare la propria vita per gli altri.

Don Eugenio, direttore del coro

Don Eugenio, direttore del coro

Nessuno, dopo Gesù, può comprendere i dolori e le infermità della nostra vita come la Vergine Maria. Il nostro Signore Gesù Cristo vivendo la sua passione ha santificato anche la sofferenza trasformandola in una via privilegiata per la nostra santificazione e Maria ci accompagna in questo viaggio che è la vita, indicandoci la strada giusta da seguire che è suo figlio Gesù. Per questo possiamo permetterci di dire che Maria è la via più veloce per il paradiso.

Senza Gesù e senza Maria non potremo fare altro che ripiegarci su noi stessi nelle difficoltà e nel dolore e rimanere incapaci di reagire di fronte alla morte. Invece grazie al mistero della resurrezione possiamo affrontare tutto questo a testa alta con Maria in Gesù, nella speranza di poter vivere in pienezza la nostra vita anche oltre la morte, la quale non avrà mai l’ultima parola su di noi.

Per questo la preghiera di chi soffre, in comunione con Gesù, per mezzo di Maria, è la più potente! E’ quella preghiera che permette ai cuori più induriti di sciogliersi, ai più indifferenti di svegliarsi dal torpore del peccato.

Il mondo di oggi privilegia, a causa della cultura dello scarto, la funzionalità e la produttività delle cose e delle persone: chi è capace di sostenersi da solo e di produrre per gli altri allora ha valore, mentre chi non è capace di creare profitto è solo da buttare, da eliminare. Ma sappiamo bene che Cristo è venuto sulla terra, si è incarnato a patito e morto ed è risorto per mostrarci una via e un modo completamente diverso di vivere la nostra vita e di farlo in pienezza.

Quella di chi soffre è la missione più importante, è la via privilegiata per unirsi e contribuire al progetto di salvezza attuato da Dio in Cristo Gesù. Non c’è amore più grande di chi dona la sua vita per gli amici!

La Parola che abbiamo ascoltato questa sera ci mostra proprio questa intima unione tra Cristo e Maria: nei canti del servo sofferente di YHWH la Chiesa ha sempre interpretato questo personaggio che soffre e dona la vita per il suo popolo come figura di Gesù e nel Magnificat troviamo sulle labbra della Vergine Maria il canto di gioia di chi ha conosciuto l’infinita misericordia e l’infinito amore di Dio per i suoi figli, la gioia di chi ha deciso di dedicare tutta la propria esistenza al servizio degli altri.

Perciò affidiamo al Cuore Immacolato di Maria e al Cuore Immacolato di Gesù tutte le persone che soffrono a causa della malattia e del dolore, sia esso fisico o spirituale, perché possano trovare in Dio forza e consolazione. Affidiamo loro tutti gli infermi di questa comunità parrocchiale di Pratola e di tutta la nostra diocesi e consideriamo l’idea di prendere un impegno concreto da vivere durante questa novena di preparazione alla festa della Madonna della libera, per celebrarla degnamente, magari facendo lo sforzo di farci vicini a chi soffre, sia che si tratti di un nostro parente o amico, ma anche verso chi non conosciamo.

Il coro della parrocchia di Popoli

Il coro della parrocchia di Popoli