Quinto incontro sulla Parola di DIo

Pubblicato giorno 22 marzo 2018 - Vita della Comunità

Nel tempo di Quaresima, che stiamo vivendo, abbiamo sentito parlare molto spesso nelle letture domenicali e nelle omelie del tema del “Regno di Dio”. È certamente un tema che nasce con la storia dell’umanità, a cui il popolo ebraico ha cercato nel corso del tempo di dare il giusto valore.

Nel “primo” testamento, il suddetto tema raggiunge la sua massima espressione nel 1030 a.C. quando Saul diviene Re. Ma Saul fu rigettato da Dio. Il suo successore fu Davide: conosce il sostegno di Dio, ma conosce anche la debolezza del proprio peccato, l’omicidio e la menzogna. Tuttavia la sua figura viene ristabilita nel corso della storia in quanto egli riconobbe il suo peccato e dimostrò la voglia di cambiare e, pertanto, di legare un’amicizia con Dio. Infine l’ultimo re di Israele popolo unificato è Salomone, con cui si arriva all’apice della potenza umana, con la costruzione del tempio. La sua intelligenza farà rinascere il regno d’Israele. Nella tarda età, purtroppo anche lui, mostrò la sua debolezza sposando tante donne, che pretesero di portare a Gerusalemme gli altari dei propri Dei.

Dopo l’operato di questi tre grandi Re, Saul, Davide e Salomone, il popolo ebraico visse uno dei periodi più oscuri della proprio esistenza, caratterizzato prima della divisione del Regno in Regno del nord e Regno del Sud, e successivamente dalla deportazione a Ninive degli abitanti del Regno del Nord, e in Babilonia di quelli del Regno del sud.

Nel “secondo” testamento, Gesù affrontò il tema del “Regno di Dio”, inteso come una realtà già esistente. Tuttavia il regno essendo un dono di Dio porterà la pace e la beatitudine a tutta l’umanità, essendo indipendente dal nostro comportamento, che molto volte è lontano dall’amore di Dio. La sola condizione per entrare in tale regno è la conversione, un volgersi all’amore verso Dio.

Nella Domenica delle Palme che ci attenderà, noi ricordiamo l’episodio in cui Gesù entra a Gerusalemme cavalcando un puledro, figlio d’asino, e non un cavallo come hanno fatto gli imperatori che conquistavano le città e i popoli interi. Con tale gesto, Gesù non vuole entrare nella storia con un atto di forza, ma con umiltà. Inoltre nella settimana santa si sentirà molto parlare sia di regno che di Re, in quanto Gesù sarà messo alla prova dato che gli ebrei non si aspettavano l’avvento di un Regno fatto di amore e carità, passando attraverso la passione e la morte ma attendevano un Regno di Dio forte che li liberasse dalla dominazione romana. I conquistatori son passati, i dominatori son cambiati e gli ebrei sono ancora in attesa della realizzazione del Regno di Dio.

Giusi P.