Riunione dei catechisti

Pubblicato giorno 17 novembre 2015 - Vita della Comunità

Si sono trovati nel salone parrocchiale lunedì 16 novembre 2015, per pregare, e per programmare la partecipazione attiva dei ragazzi del catechismo alle varie prossime attività parrocchiali.  Era presente il parroco, P. Renato, che ha presieduto la riunione, e p. Agostino.

Preghiera di inizio

Signore, nostro Padre, tu hai fiducia in noi: ci scegli come tuoi collaboratori e fai di noi dei testimoni del tuo annuncio. Tu ti servi della nostra debolezza e della nostra fragilità per aprire il cuore di tutti alla tua Parola. Donaci il tuo Spirito perché possiamo accogliere, comprendere, vivere nella preghiera e nell’amore tutto quello che tu ci vorrai insegnare nel corso di questo anno di catechismo.

Parte dalla consapevolezza della personale povertà la preghiera iniziale, ma nello stesso tempo dalla certezza che il Signore sceglie gli strumenti poveri, perché sia manifesta la sua ricchezza.

L’incontro poi prosegue con la proclamazione di un brano di San Paolo ai Colossesi:

Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!

La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.

P. Renato ha sottolineato, del brano appena ascoltato, alcune disposizioni personali (sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza) e atteggiamenti relazionali (la sopportazione reciproca e il perdono scambievole) che devono caratterizzare la vita di ogni cristiano, e del catechista in particolare, chiamato a testimoniare con il suo comportamento, prima che insegnare con la parola.

Proseguendo a trarre dal brano di San Paolo le ricche indicazioni contenute, il parroco ha sottolineato una volta ancora la importanza della personale conoscenza della Parola, e il servizio dell’ammaestramento e della fraterna correzione, per un servizio ai ragazzi.

A testimonianza della preziosità della presenza dell’amore nella chiesa, è stato proclamato un brano della “Autobiografia” di Santa Teresina del Bambin Gesù:

Nel cuore della Chiesa io sarò l’amore

Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarmi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi, e lessi nel primo che tutti non possono essere al tempo stesso apostoli, profeti e dottori e che la Chiesa si compone di varie membra e che l’occhio non può essere contemporaneamente la mano. Una risposta certo chiara, ma non tale da appagare i miei desideri e di darmi la pace. Continuai nella lettura e non mi perdetti d’animo. Trovai così una frase che mi diede sollievo: «Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte» (1 Cor 12, 31). L’Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa medesima carità è la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio. Avevo trovato finalmente la pace. 

Santa Teresa del Bambin Gesù

Santa Teresa del Bambin Gesù

Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte. La carità mi offrì il cardine della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore. Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore è tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l’amore è eterno. Allora con somma gioia ed estasi dell’animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l’amore. Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio.

Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà.

La preghiera iniziale è proseguita con una invocazione comunitaria:

Mio Signore e mio Dio, aiutami ad essere parte attiva dentro la Chiesa. 

Illumina la mia mente perché riconosca i doni del tuo Spirito per rendere viva la comunità di quanti credono in te.

Aiutami a comprendere come e dove spendere le mie energie perché nella Chiesa ci sia fraternità, ci sia preghiera e partecipazione, ci sia corresponsabilità e rispetto reciproco.

Signore mio Dio, rendimi attento alla vocazione ecclesiale a cui mi chiami e donami il coraggio di rispondervi.

Signore mio Dio, rendimi consapevole dei doni ecclesiali che sono negli altri e dammi la capacità di aiutare a svilupparli perché la tua chiesa sia segno di risurrezione, luogo dove si sperimenta quella libertà e quella donazione reciproca a cui chiami l’intera umanità.

La recita del Padre nostro ha concluso la preghiera.

La riunione poi è proseguita ponendo attenzione agli aspetti organizzativi delle prossime attività e con l’ascolto e la condivisione delle proposte e dei suggerimenti dei catechisti.