Terzo incontro sulla Parola di Dio

Pubblicato giorno 9 marzo 2018 - Vita della Comunità

Continua la nostra meditazione intensa nel periodo di Quaresima, facendo tappa nella terza domenica di questo periodo molto “forte”. Come ogni anno, esiste una correlazione tra il brano del vecchio testamento e quello del Vangelo che la liturgia tiene a considerare. In quest’anno si prende in considerazione il Vangelo di Giovanni.

Nel brano tratto dal libro dell’Esodo, l’autore ci fa meditare sul momento più importante che ha vissuto il popolo ebraico, quando riceve, tramite Mosè, le tavole della legge, la cosiddetta Torah. È importante rivolgere la nostra attenzione sulla frase che introduce l’evento: “Io sono il Signore tuo Dio”. Dio si presenta come il Dio che vuole dare. La religione è un amore, risposta alle opere gratuite che Dio ha realizzato per Israele. Poi la storia ci dimostrerà che ogni qualvolta che Israele si allontana da Dio, sperimenta il suo stato di tristezza e debolezza.

Continuando il nostro viaggio allo scopo di farci innamorare del Vangelo, Giovanni ci racconta un episodio drammatico che ha come protagonista Gesù durante i festeggiamenti della Pasqua.

La Pasqua, insieme alla festa delle Capanne ed alla feste delle settimane, è considerata una delle feste più importanti della religione ebraica giacché ricorda la liberazione del popolo dalla schiavitù in Egitto e il dono da parte di Dio delle tavole della legge (vedi prima lettura dal libro dell’Esodo). Pertanto in questo periodo Gerusalemme era meta di pellegrinaggi da tutta la regione ed il tempio era diventato un luogo in cui si commercializzavano dei prodotti, come colombe (animali)e perfino valute. Beneficiari di questo commercio erano anche i sadducei ed i gestori di tutto ciò erano i membri della famiglia dei Sommi Sacerdoti Anna e Caifa.

Insomma la casa di pregheria era stata trasformata, dagli stessi ministri, in un luogo di mercato.

Vedendo tutti ciò Gesù non dice una parola ma, immediatamente cominciò subito a cacciar tutti ed ha mandare all’aria le sedie, le gabbie e tutti ciò che richiamasse al mercato.

Con questi gesti, Gesù ha decretato la fine della religione legata ai sacrifici degli animali, troppo legati alle abitudini del vecchio testamento.

Tuttavia il brano continua in quanto Gesù affermò una verità che in quel momento non fu capita da nessuno se non dopo la sue resurrezione: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”.

Non parlava del Tempio come luogo di preghiera adibito a mercato, ma del suo corpo che con la sofferenza, evidenziata nella passione, ci trasmetterà il dono d’amore che Dio ha in progetto per noi.

Giusi P.